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Levi e le proteste sul suo ddl

Genova – Volevo tornare brevemente sulla questione DdL Levi (detto ammazzablog) che tante proteste ha suscitato in questo periodo. Vorrei tornare sull’argomento non tanto perché, nonostante le promesse di un mese fa, non ci sono state ancora modifiche – è normale – quanto piuttosto per segnalare una dichiarazione del suddetto senatore Ricardo Levi sulla questione. L’avevo ascoltata a suo tempo, ma penso meriti d’essere discussa.

La trovate sul sito della camera, dopo un’audizione di quasi un’ora, al min 55 e 30 secondi Levi parla per qualche secondo del suo Ddl e delle proteste. Riporto la dichiarazione:

  • Altra cosa, ne approfitto visto che immagino molti nostri colleghi ne saranno stati informati direttamente o indirettamente. Sul progetto di legge di riforma dell’editoria che io ho presentato è sorto un problema di interpretazione forte a proposito dei blog, della libertà dei blog. Volevo dire, e tutti lo troveranno: ieri ho dato una dichiarazione alle agenzie, ripresa credo anche nei vari siti, che credo risolva questo problema. Grazie.

Ebbene, la “dichiarazione” che cita affermava la necessità di cancellare dal suo ddl “la parte che riguarda i blog”: affermazione che in sè non ha alcun senso, ma che la bontà dei giornalisti e dei blogger ha voluto smussare in un più gentile “ritirato in ddl levi”. Tuttavia, visto ciò che dice alla camera, è probabile che alcune cose al buon Levi siano sfuggite: il problema non è mai stato “la libertà dei blog”, ma semmai “la libertà di internet”, la burocratizzazione del web e l’inopportunità legislativa. Sono cose un po’ diverse e un po’ più serie, e non rendersene conto non è sintomo di grande sensibilità. Giusto per essere gentili.

Luca Spinelli

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