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Elezioni 2008: l’ergonomia secondo Giuliano Amato

Ora anche il Partito per il Bene Comune o il Partito Sud Libero Peppe 40 hanno discrete possibilità di conquistare palazzo Chigi.

L’immagine a fondo pagina rappresenta la scheda rosa per il Senato (ma il problema è identico anche con quella gialla della Camera). Per votare si deve tracciare un segno sul logo del partito scelto. Ogni logo è separato dall’altro di qualche millimetro. Tutti tranne quelli di PDL e Lega e di PD e Italia dei Valori, che sono invece uniti. Per votare una delle due coalizioni, molto istintivo sarebbe tracciare una croce su entrambi i simboli, essendo uniti.

Naturalmente, come comunica il Viminale, è un ottimo modo per farsi annullare il voto (i vari partiti infatti, pur avendo annunciato la coalizione, si presentano separatamente e come tali vanno votati: fare una croce su entrambi corrisponderebbe a votare due partiti diversi, cosa che ovviamente non è permessa). C’è da chiedersi, a questo punto, il perché di una grafica così palesemente fuorviante.

14 aprile 2008. Ore 23:52. Il viminale comunica un’immensa e storica gragnuola di voti nulli. Amen.

[EDIT ORE 17:30, 5 aprile 2008: vedo che ora la notizia è sulle prime pagine di tutti i quotidiani a seguito della denuncia di Berlusconi. Interessante il retroscena del quotidiano L’Unità secondo il quale le schede sarebbero state predisposte dal precedente governo Berlusconi. Non tiene però conto del non trascurabile fatto che il governo in carica avrebbe potuto tranquillamente modificare le precedenti disposizioni.
Questa vicenducola ricorda sempre più quella del portale di italia.it. Tutti colpevoli. Tutti innocenti. Speriamo almeno che il finale sia migliore.]

(foto da Corriere)

Luca Spinelli

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