L’unico modo per avere un futuro è crearselo finché si ha ancora la possibilità di avere un presente. È una cosa alla quale ho dovuto pensare spesso negli ultimi tempi. È una cosa che quando ti chiami Juan o Hamed spesso capisci ancora prima di averlo, quel presente. Finisci per sognarlo. Si intuisce dalle espressioni concise, dai concetti concreti e densi, espressi in sole due parole. Dagli sguardi scuri e diffidenti. Quando hai fame o paura, la maturità ti infetta come una malattia, veloce e definitiva. Incurabile. Capisci il valore delle opportunità, del tempo e dei suoi lasciti momentanei. Lo capisci quando forse ancora non dovresti.
Nelle società occidentali si finisce per capirlo più tardi negli anni. Quando il presente traballa o crolla di colpo.
Ne parleremo tra qualche mese in un reportage da zone meno tranquille.
Luca Spinelli