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Un disegno di legge contro la pornografia

 Oscuramento di ogni sito internet pornografico o offensivo del buon costume. Pene fino a cinque anni di carcere per chi pubblica una qualsiasi scena di sesso sul web. Si prospettano tempi duri per il maschio italiano insoddisfatto.

La notizia del disegno di legge, “Norme per la corretta utilizzazione della rete INTERNET a tutela dei minori” (DDL 664) presentato il 22 maggio scorso dal senatore Alessio Butti (PDL) è shock.

Il testo è molto chiaro e, considerando lo schieramento del senatore, le possibilità che si traduca in legge sono evidentemente maggiori, perciò merita attenzione. Premetto che un disegno di legge non sempre diventa legge dello stato e che anche quando questo avviene passano quasi sempre vari mesi (esisterebbero, tra l’altro, forme normative più celeri che non devono passare per entrambi i rami del parlamento).

Ma a prescindere da queste questioni procedurali, la proposta è dura: vietare con pene severissime la pornografia su internet. Solo su internet. E non soltanto in Italia: nel mondo. O meglio: dall’Italia verso tutti i siti al mondo. Una legge italiana, infatti, coinvolge – almeno in teoria – l’intera navigazione dall‘Italia, non solo quella in Italia. Ricordiamo che Internet è il primo caso della storia nel quale si può accedere istantaneamente da una nazione a documenti, immagini ed informazioni presenti in un’altra, con leggi e culture differenti.

Il DDL Butti ricorda per qualche verso il pacchetto sicurezza del Governo Prodi di cui avevo parlato qualche mese addietro su Punto Informatico, ma si spinge parecchio oltre. Come sapete, per scelta, ho sempre preferito tenere il più possibile lontano i giudizi strettamente politici dalle pagine di questo sito, per commentare direttamente i testi di legge e le azioni pratiche (e infatti ho criticato leggi di sinistra, centro sinistra, destra e centro destra). Così farò anche questa volta.

Vediamo le parti interessanti del DDL Butti.

  • Art.1
    1. È vietato istituire siti nella rete INTERNET i cui contenuti siano finalizzati, direttamente o indirettamente: (…)
    c) alla divulgazione o alla pubblicizzazione di materiale pornografico (…)

    2. Chiunque viola i divieti di cui al comma 1 è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da 2.500 euro a 50.000 euro.

Il testo è, per una volta, non difficile da interpretare (anche se la lettura la lettera C) completa può essere ambigua). Divieto di pubblicazioni pornografiche e di promozione della pornografia online (due cose, fra l’altro, ben diverse: come vietare sia il consumo di alcool, sia la pubblicità della Heineken). Ovvero: niente Moana Pozzi, niente Cicciolina. Impossibilità di pubblicare qualsiasi scena palesemente erotica, e impossibilità pure di promuovere quei siti pienamente legali.
Diamo un’occhiata anche all’art. 2.

  • Art. 2
    (…)
    1. Il servizio di polizia delle telecomunicazioni (…), vigila sulla liceità e sulla moralità del contenuto dei siti della rete INTERNET accessibili al pubblico, dandone comunicazione all’autorità giudiziaria.
    2. (…) l’organo (…) svolge (…) le attività occorrenti per il contrasto dei delitti previsti dall’articolo 1 (…).
    3. L’autorità giudiziaria dispone l’oscuramento dei siti della rete INTERNET i cui contenuti sono palesemente illeciti o offensivi del buon costume o tali da attentare all’ordine pubblico.

Ovvero, in soldoni, oscuramento di qualche centinaio di milioni di pagine web e ritorno a quelle leggi sulla morale che gli ordinamenti laici hanno ridimensionato in quasi tutto l’occidente.

Infine, l’art 3 prevede che l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni possa autorizzare la diffusione di siti con contenuti “parzialmente” simili a quelli vietati dall’articolo 1. Ovvero: costi di burocrazia e istituzione di una sorta di garante per la morale pubblica sul web.

L’articolo 3 è anche la chiave di volta per l’interpretazione della legge, poiché porta a due possibili conclusioni: o la legge ha – come sembra – lo scopo di vietare la pornografia tutta, indistintamente, o è palesemente errata e perciò pericolosa (infatti, se il divieto fosse diretto solo a quelle pubblicazioni pornografiche effettuate per adescare o sfruttare i minori, nessuna deroga dovrebbe essere prevista).

Questo, in breve, il testo. Veniamo al commento, che sarà ancora più breve. La legge non passerà. Per alcuni motivi:

  1. Il mercato della pornografia genera un giro d’affari superiore a quello della vendita di armi e della telefonia e, come è noto, è uno dei settori più floridi del commercio via web.
  2. La libertà di poter accedere e pubblicare materiale pornografico, maschile o femminile che sia, è di ogni adulto, e, a quanto pare, gli stessi parlamentari avrebbero qualche difficoltà ad abolirla.
  3. Vietare la pornografia solo sulla rete internet escludendo ogni altro mezzo di comunicazione è dimostrazione di quella paura ed ignoranza istituzionale verso il web di cui vado parlando da mesi.

Istituire norme per tutelare i bambini dall’accesso a materiale pornografico credo sia necessario. Ma va fatto in ambito internazionale e senza stimolare quelle paure ataviche oggi tanto di moda nel nostro paese. Si dovrebbe investire nella scuola, prima di tutto, sia per far capire almeno al futuro legislatore cos’è internet, sia per far capire alla gente come usarla, sia per favorire una morale sociale fatta di valori culturali stabili.

L’ultima riforma degna di tal nome, d’altra parte, è più vecchia del più vecchio vecchietto pervertito e pornografo.

(vignetta, montaggio di questa e questa) – (ne parlo anche su Punto Informatico)

Luca Spinelli

Comments 23

  • “TALI DA TENTARE ALL’ORDINE PUBBLICO”

    Il porno non centra nulla… credo che dovresti rititolare il post in: “il governo censura i blog….”

  • […] Spinelli segnala questo spettacolare disegno di legge del Senatore Alessio Butti i cui intenti sono sostanzialmente […]

  • […] disegno di Legge. Fantasmagorico perchè pensare di abolire la pornografia su Internet, e solo lì, può solo essere una trovata da avanspettacolo, e la perle contenute nel testo lo […]

  • certo, come no, internet è il male, e le riviste esposte in tutte le edicole (e fin nei supermercati, adesso) e la televisione, che traboccano di tette e culi all’inverosimile, quelle invece tutto ok, vero?

  • Bravo Luca, bel post, non sapevo di questa proposta di legge. Purtroppo sono molto pessimista sulla presa di coscienza del mondo che cambia così velocemente da parte di una o due generazioni di persone, politici o comunque personalità influenti del commercio, industria e dell’amministrazione pubblica. Bisognerà aspettare almeno vent’anni, quando questi se ne saranno andati tutti, resterà sempre però il problema del Vaticano in Italia, e questo ci porterà sempre ad essere un passo indietro a tutti gli altri.

  • LOL. Figurati se i nostri parlamentari aboliranno tutto quello che li sollazza durante i loro soggiorni romani densi di “lavoro”.

  • il comitato per la morale pubblica. carino.
    a quando la restaurazione della ghigliottina a piazza del popolo?

  • […] 7) Luca dimentica che l’utilizzo di materiale pornografico non è esclusiva maschile Via Luca Spinelli […]

  • […] un mese fa, leggo dal blog di Luca Spinelli, il senatore Alessio Butti (in quota AN nel Popolo delle Libertà) ha presentato un disegno di […]

  • Riporto qui da Webnews:

    Spinelli, sai perfettamente che la pornografia non è reato.
    Qui non si tratta di “interpretare”. Hai costruito una bufala senza senso e ne sei perfettamente consapevole. Bufala come l’art. 3 di quel DDL che così com’è non passerebbe mai, con tutti gli avvocati che ci sono in Parlamento.
    Napolitano non firmerebbe mai una cosa simile e nell’impossibile ipotesi che questo succedesse, il giorno dopo la Corte Costituzionale sarebbe sommersa di ricorsi. Invece di discutere seriamente la cosa hai voluto deliberatamente fare la sparata, tanto per fare audience.
    E’ questo che infastidisce.
    Pure la petizione han messo su, roba da scompisciarsi dalle risate.
    Adesso scrivi a Brutti, l’e-mail la trovi sul sito del Senato, e vedi se non ti risponde dicendo che hai preso una gan bella cantonata.
    Ciao.

  • Ciao Aprile, ti ho risposto lì.

    Certo che la pornografia non è reato. Ma la proposta dice questo e non solo, parla di valutazioni sulla moralità e il buon costume. Che Butti negherebbe l’interpretazione me lo auguro bene, ora che son state messe a nudo le contraddizioni e le imprecisioni del ddl (e sono a sua disposizione per un contraddittorio). Ma ciò che è importante – come con tutte le leggi – non è tanto l’opinione del politico, ma piuttosto ciò che si farebbe in sede giudicante con in mano una legge del genere (esattamente come col Ddl sicurezza 2007 ed esattamente come dice Borzone delle camere penali). Continui a dire che la legge non passerebbe: ti sei forse chiesto perchè? Perchè l’interpretazione che ho dato è corretta. Ti è, inoltre, chiaramente sfuggito il grottesco e l’ironia di tutta questa vicenda. L’Italia è una delle nazioni col maggior numero di leggi d’europa (stimate fra le 50.000 e le 200.000 se ben ricordo). Forse c’è qualcosa che non va. E non credo siano i giudizi forti di un commentatore. Per il resto, se continui a pensare che io sia in malafede mi dispiace sinceramente. Ma stai davvero sbagliando.

    Ciao,
    LS

  • Eh si.. hanno ragione cavolo. Loro devono giudicare cio’ che e’ moralmente accettabile per noi!!!!

    Loro devono scegliere i programmi che possiamo vedere, i siti a cui possiamo accedere e i libri che possiamo leggere. Certo che siete scemi, non vedete quale perfezione in questa legge???

    Chi siamo noi per decidere per noi?

    Voglio che un comitato scelto dal cavaliere Silvio Berlusconi vigili sulla nostra liberta di accedere solo a cio’ che e’ moralmente accettabile per loro!!!!!!

    Evvai!!!

    m.

    PS: se non s’era capito ero ironico! :)

  • […] del.icio.us Daniele Minotti: Internet, minori e culturaPI: Vogliono vietare la pornografia sul webLuca Spinelli: Un disegno di legge contro la pornografiaLuca Spinelli: Il ddl contro la pornografia è legge dal 2006Libertà sul web. Sentenza oscurantista […]

  • CIAO SONO UNA RAGAZZA KE LAVORA NEI SITI PORNO DA 2 ANNI
    E PENSO KE SIA RIDICOLO IMPEDIRE ALLE XRSONE DI LAVORARE TRANQUILLAMENTE NE SITI VOLETE OSCURARLI MA NN RIUSCIRETE AD IMPEDEIRE – INOLTRE VABBENE PROTEGGERE I MINORI MA NOI KE SIAMO MAGGIORENNI E VACCINATI E FACCIAMO IL NOSTRO LAV NN POTETE FARE LEGGI KE DANNEGGIANO KI FINO AD ORA …….VOLEVIO KIEDERE ALLORA STATE ESAGERANDO MI SEPRA IO KE LAVORO NEL SITO ALLORA NN POTRò FARLO +?L legge è solo x i minori?

  • PROTEGGETE I MINORI MA NN IMPEDITE A KI LAVORA NEL WEB DI CONTINUARE A FARLO COSA SUCCEDERà CON QYUESTA LEGGE?IO PENSO KE AVETE FATTO DELLE LEGGI UNA + INUTILE DELL ALTRA COMUNQUE NFORMATEMI SU KOSA SUCCEDERà MA IO DI SIKURO NN RINUNCIO AL MIO LAV CIAO

  • Salve, sono Alessio Butti, quello che ha presentato il ddl al quale si riferiscono i vostri commenti. Non solo siete disinformati, non sapete neppure leggere!!!
    Non promuovo una crociata contro la pornografia sia essa veicolata su internet o da altri mezzi.
    Chiedo la tutela dei minori e provvedimenti contro la cosiddetta pedopornografia che ha raggiunto e forse oltrepassato il livello di guardia.
    Va bene la democrazia su Internet, ma prima di fare nomi dovreste almeno documentarvi!

  • Cos’è internet? Si mangia?

  • @ Alessio Butti.

    Poichè l’indirizzo IP da cui proviene il messaggio è del senato, è ragionevole che l’identità sia reale. Le ho risposto via email, mi faccia sapere se è disponibile per l’intervista di contraddittorio che le proponevo. Un saluto.

    LS

  • Se questo DDL passasse,saremmo ridotti peggio della Cina che notoriamente non è una democrazia.

    Inoltre,dal momento che la Costituzione Italiana prevede la libertà di comunicazione di qualsivoglia messaggio ed in ogni mezzo consentito dalla legge – pornografia ed internet sono fra l’altro perfettamente legali – e questa legge impedirebbe perlappunto questo tipo di…Ehm…Comunicazione.Ma prima del nostro Governo ce lo impedirebbero E.U. e U.N. e quindi…

    Inoltre,crollerebbe un business non indifferente,che fra l’altro si dimostra restio all’evasione dato che i pagamenti via internet avvengono in Paypal.

    E poi,penso avrebbero comuqnue qualche difficoltà a far passare ‘sta legge,dato che penso gli unici non usufruiscano di siti pornografici in parlamento siano Butti e Rosi Bindi.

    E allora,se volete fermare la pedopornografia,fate muovere il culo alla Postale.Le giappa che seguo io sono tutte maggiorenni e vaccinate!E penso nessuno che abbia commentanto questa notizia sia un pedofilo allupato…

  • Aspetto con vera trepidazione l’intervista Spinelli a Butti … (eh eh eh)

  • @frap l’ho contattato tramite più canali e l’ufficio stampa di AN per organizzarsi. Per ora ricevo solo un “garbato” silenzio (nota comunque che qua c’è la semplice dichiarazione di un politico; se ne fanno mai tante; l’interpretazione della legge la darà un giudice, non certo un politico, che è piuttosto normale parli bene di ciò che fa lui stesso). LS